SENATORE DI GIROLAMO E LA MAFIA

mercoledì 24 febbraio 2010


Ed ecco un altro senatore in odore, o meglio, fetore di mafia: Nicola Paolo Di Girolamo, senatore del Popolo della Libertà. Sulla sua testolina pende una richiesta d'arresto perchè i voti per la sua elezione sono arrivati direttamente dalla 'Ndrangheta, la mafia calabrese.
Complimenti!! Signor stipendio (che gli paghiamo), pensione dopo 36 mesi (che paghiamo sempre noi), convenzioni praticamente illimitate (pagate da noi)!


Vediamo come sono andate le cose
Gennaro Mokbel è il ritratto della persona mite e moderata: in passato legato ad ambienti della destra eversiva, trattava diamanti estratti in Uganda, pluriomicida (nelle intercettazioni rivela di averne commessi 10), anello della catena di maxi-riciclaggio internazionale di cui si sente parlare in questi giorni.
Gennarino, sagace, intuisce che è comodo avere un conoscente in senato e pensa all'amico Di Girolamo. Si organizzano delle riunioni. Naturalmente tutta gente per bene, una specie di salotto aristocratico: Mockbel, Di Girolamo ed esponenti della 'Ndrangheta. La mafia "avvalendosi della capacità di intimidazione" (come scrive il Gip) costrinse gli emigrati calabresi in Germania a votare per Di Girolamo. Pare che le schede elettorali bianchi inviati agli emigrati venissero prelevate e riempite con il nome del senatore PdL

Che poi questa è storia nota. E' per questo che nel Giugno 2008 il Gip emise un ordine d'arresto, ma il senato non diede il consenso. Il senatore Cuffaro, detto Totò Cannolo, (poi condannato a 7 anni per aver favorito Cosa Nostra) fu commovente: "Onorevoli colleghi,mettetevi una mano sulla coscienza! Se votate per la decadenza quest’uomo sarà arrestato!
E sì, Cuffaro le mani sulla sua coscienza le aveva messe da tanto tempo, e l'aveva strangolata.

Poi ci si stupisce che in Parlamento passano leggi che di riflesso favoriscono la mafia

LA TERRA DEI CACHI

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