IL BERTOCASO E LA DISINFORMAZIONE

lunedì 22 febbraio 2010


C'era una volta il Bertocaso: addetti della Protezione Civile regalavano appalti milionari ad imprenditori in cambio di favori. E per questo furono tutti indagati.
L'editore di un giornale nazionale, a sua volta, aveva ricevuto favori da questi addetti della Protezione Civile.
Secondo voi, il suo giornale avrebbe raccontato alla gente i fatti su cui si fondavano le indagini o avrebbe difeso a spada tratta i presunti colpevoli facendo disinformazione?


Paolo Berlusconi, editore de Il Giornale, fratello di quello basso, vuole ottenere l'autorizzazione di un dispositivo Tutor della Engine srl; autorizzazione che sarebbe valsa milioni di euro per l'azienda di Viterbo.
Chi stabilisce le autorizzazioni è il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, presieduto da Angelo Balducci (braccio destro di Bertolaso, arrestato nel Bertocaso).
Avrete già capito: Paolo Berlusconi sollecita personalmente e direttamente Angelo Balducci e, per sicurezza, anche Fabio De Santis (soggetto attuatore dei cantieri del G8, arrestato nel Bertocaso). A quest'ultimo ricorda pure di avergli raccomandato un amico per la nomina di architetto. Nel Marzo 2009 il dispositivo della Engine srl ottiene approvazione con validità ventennale.
Il tutto è documentato da un'informativa di Ottobre 2009 dei ROS ai PM di Firenze, di cui trovate uno stralcio sull'articolo di Marco Lillo "Paolo Berlusconi e l'affare con la cricca" su Il Fatto Quotidiano del 22/02/10

Secondo voi, Il Giornale pubblicherà mai le intercettazioni e i documenti che incastrano questi personaggi? E, qualora lo facesse, enfatizzerà o devierà l'attenzione parlando di altro? O forse, ancora peggio ma più probabile, tenterà il riscatto basato sul "così fan tutte"?

PER FORTUNA ESISTE LA RETE E IL PASSAPAROLA

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