Isaias Afewerki e la dittatura eritrea parte II

lunedì 8 febbraio 2010

Continuiamo a parlare di Eritrea e Isaias Afewerki (o Afeworki). Prima di passare alla descrizione dei particolari rapporti tra il dittatore e l'Italia e alcune regione, volevo riportare parte del testo di un interpellanza parlamentare del 2005 che certifica ufficialmente quanto ho scritto nel post precedente:

"…il partito di Afeworki è l’unico legale in Eritrea, non ci sono mai state elezioni dall’indipendenza in poi, molti oppositori politici sono stati arrestati e l’economia eritrea è allo stremo….L’opposizione eritrea vive in esilio, mentre sia Amnesty International che il Parlamento europeo denunciano gravi abusi;

Amnesty International nel 2004 ha lanciato un rapporto sulla situazione dei diritti umani in Eritrea, dal quale emerge un quadro di torture, detenzioni arbitrarie e sparizioni di presunti oppositori politici sempre più diffuse. Inoltre sono in aumento persecuzioni per motivi religiosi e torture o maltrattamenti a ragazzi e ragazze che hanno cercato di evitare o eludere il servizio nazionale di leva obbligatoria, esteso anche alle donne;

chi critica il governo e il suo atteggiamento in materia di diritti umani viene messo a tacere. Le autorità respingono qualunque tentativo di monitoraggio e confronto internazionale in tema di diritti umani e non tengono conto dei principi di uno Stato di diritto, degli strumenti di tutela dei diritti umani contenuti nella Costituzione e dei trattati internazionali ratificati dall'Eritrea. Agli organismi non governativi locali per i diritti umani non è consentito di operare, a quelli stranieri, compresa Amnesty, è vietato l'accesso;

migliaia di oppositori politici e di persone che hanno criticato il governo sono attualmente detenuti in località segrete e senza accesso al mondo esterno. I luoghi di detenzione sono raramente comunicati ai familiari e molti prigionieri sono di fatto "scomparsi". Altri sono in prigione da molti anni. Nessun detenuto è comparso di fronte a un tribunale per rispondere di un'accusa specifica né è stato sottoposto a processo. Il Tribunale speciale ha condannato molti imputati per il reato di appropriazione indebita a seguito di processi sommari tenuti in gran segreto senza diritto di rappresentanza legale o appello;

sempre Amnesty denuncia che tra i prigionieri vi sono ex rappresentanti di spicco del movimento di liberazione che nel 1991 contribuì all'indipendenza del paese dall'Etiopia e che in seguito si sono battuti per le riforme democratiche...
Nel dicembre 2003 Aster Yohannes, moglie di un ex Ministro attualmente in prigione, è tornata dagli Stati Uniti per rivedere i suoi figli: arrivata all'aeroporto è stata arrestata e da allora non se ne hanno più notizie;

dieci giornalisti indipendenti continuano ad essere detenuti dal settembre 2001, quando tutta la stampa privata è stata messa al bando. Secondo il governo, i dieci professionisti erano "mercenari e spie dell'Etiopia", accusa mai dimostrata. Da allora sono state arrestate altre persone critiche nei confronti del governo, la maggior parte funzionari pubblici, oltre ad altri quattro giornalisti;

si è intensificata anche la persecuzione religiosa ai danni delle minoranze cristiane, in particolar modo dei Testimoni di Geova e di gruppi musulmani, spesso accusati di essere collegati a gruppi armati islamisti con base in Sudan. Nel 1995 i Testimoni di Geova sono stati privati dei diritti civili e tre di essi sono stati condannati a dieci anni di detenzione, da scontare nella base militare di Sawa, in quanto obiettori di coscienza per motivi religiosi. Nel 2002 sono stati messi al bando tutti i culti al di fuori di quelli ortodossi, cattolici, luterani e islamici. Lo scorso anno centinaia di fedeli, bambini compresi, appartenenti alle comunità cristiane evangeliche e pentecostali, sono stati arrestati, picchiati e torturati perché abiurassero la propria religione;

la tortura è sistematicamente applicata negli interrogatori e a scopi disciplinari, specialmente per punire chi ha eluso la leva, i disertori, i soldati accusati di reati militari o gli appartenenti a minoranze religiose. Si ricorre a forme di tortura anche ai danni di alcuni prigionieri politici. Le pessime condizioni in cui molti di essi sono trattenuti - celle buie e sporche, stive di navi calde e sovraffollate - sono da considerare trattamenti crudeli, inumani e degradanti;

...richiedenti asilo dall'Eritrea hanno spesso cercato riparo in Sudan e in altri paesi. Nel 2002 circa 220 richiedenti asilo sono stati rimpatriati da Malta e arrestati al loro arrivo. Le donne (alcune delle quali incinte), i minorenni e gli anziani sono stati rilasciati: gli altri sono stati torturati e, tranne alcuni fuggiti nuovamente, sono tuttora detenuti senza contatti col mondo esterno e in pessime condizioni. In molti altri paesi numerosi richiedenti asilo eritrei sono stati ingiustamente respinti;..."

senato della repubblica
Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02163
Atto n. 3-02163
Pubblicato il 21 giugno 2005Seduta n. 822


Correlazioni: http://voglioandarmene.blogspot.com/2010/02/isaias-aferwerki-e-la-dittatura-eritrea.html

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