Fumo negli occhio

sabato 20 febbraio 2010


di Paolo Flores D'Arcais (Il Fatto Quotidiano 20/02/10)

"Chi sbaglia e commette dei reati non può pretendere di restare in nessun movimento politico”. Era ora. La politica lancia una crociata contro la corruzione e ogni altra forma di illegalità. Il vessillo del giustizialismo ha trovato il suo Riccardo Cuor di Leone. Silvio Berlusconi. Non è una boutade, è una menzogna, e dunque è stata rilanciata “Urbi et Orbi” come notizia (alias fatto veritiero) dai telegiornali di regime. L’Italia è sempre di più oggetto e luogo di un terrificante esperimento orwelliano “in corpore vili”.
Perché se Berlusconi con quella frase intendesse ciò che, dizionario alla mano, si pretende sappiano tutti gli studenti almeno già in prima media, avrebbe provveduto ad espellere dal suo “Coso” (non è un partito, non è un movimento, è qualcosa a metà tra proprietà e propaggine) Fitto e Dell’Utri e innumerevoli altri (il cui nome è Legione), per non parlare di Cosentino, di cui ha invece prontamente respinto dimissioni in odor di Camorra.
Con quelle parole, invece, Berlusconi intende una radicale trasformazione dell’ordinamento giuridico. Dichiara infatti, a mo’ di conseguenza logica della prima frase, che “se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l’Ufficio di presidenza a decidere caso per caso”. I cui primi componenti, dopo il novello Dracone, sono Sandro Bondi, Ignazio La Russa, Denis Verdini (sì, proprio lui). Che avrebbero i poteri dell’Appello e della Cassazione. E per mafiosi, corrotti e birbantelli di ogni risma sarebbe la fine.
In realtà, per combattere la corruzione e le mafie basterebbe ritirare la legge sul “processo breve ” (ovvero “impunità lunga”), abrogare l’intero bouquet delle leggi “ad personam”, ripristinarne altre tipo “falso in bilancio”, introdurre con procedure e pene americane i reati di ostruzione alla giustizia e falsa testimonianza, rafforzare lo strumento principe contro la corruzione, le intercettazioni (costringendo i titolari della telefonia a farle gratuitamente, come i titolari di concessioni autostradali devono far circolare senza pedaggio ambulanze e macchine della polizia).
In realtà Berlusconi vuole l’opposto della lotta alla corruzione. Vuole l’impunità assoluta per la sua intera corte (in espansione, come l’universo). Deve però vincere le elezioni, e dunque gettare fumo negli occhi con le menzogne più spericolate, e contando sui Minzolini di ordinanza
Dopo di che, a urne chiuse, potrà lanciare perfino una commissione parlamentare di indagine sulla magistratura, per epurarla.

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