Isaias Afewerki e la dittatura eritrea

lunedì 8 febbraio 2010


Isasias Afewerki (o Afeworki) è il Presidente della Repubblica d’Eritrea dal 1993. In pratica è un dittatore:
- Esiste un solo partito, quello di Afewerki, il Fronte Popolare per la Democrazia e Giustizia (PFDJ). Non è permessa l’organizzazione di altri partiti politici. Anche perché la Costituzione del 1997, che prevedeva la presenza di più partiti, non è mai entrata in vigore
- Aferwerki è in realtà Presidente provvisorio, in quanto fu eletto dal Parlamento nel 1993, appena dopo l’indipendenza (prima l’Eritrea apparteneva all’Etiopia). Le successive elezioni, continuamente promesse, non si sono mai tenute poichè Afewerki ha instaurato un regime militare
Ed ecco come si realizza la dittatura: proprietà privata abolita; religiosi perseguitati; università abolite; giovani costretti alla vita militare; lavori forzati o sparizione nel nulla per genitori i cui figli sono fuggiti all’estero, suore, preti, sindacalisti, intellettuali e scapoli senza figli.
Di recente ho conosciuto personalmente un diacono eritreo che, per essere stato trovato in possesso della Bibbia, è stato sottoposto a tortura: rinchiuso per 1 anno in una grotta, costretto a stare sempre in piedi
Apparentemente i rapporti fra Afewerki e l’Italia non sono ottimi:
Nel 2001 spariscono nel nulla 11 eminenti personalità politiche eritree che progettavano libertà di stampa. L’Ambasciatore Italiano ad Asmara, Antonio Bandini chiese, a nome dell’Europa (in quel periodo l’Italia era presidente di turno in Europa), notizie dei ministri. La risposta fu l’espulsione di Bandini dall’Eritrea
I militari italiani (carabinieri militari caschi blu ONU) sono obbligati a stare nelle caserme; proibiti aerei ed elicotteri. Situazione che portò a sbottare il Generale Maurizio Esposito: "Basta con le umiliazioni"
A Maggio 2005, Aferwerki fa sequestrare 380 camion Iveco della Cooperazione Italia in quanto servono all’esercito.
Come mai l’informazione non si è mai occupata della questione Eritrea?
Oltre ad essere una situazione drammatica dal punto di vista umanitario è anche una questione internazionale che coinvolge il nostro Paese: vedi ambasciatore italiano espulso, vedi trattamento dei militari italiani, vedi camion italiani sequestrati.
Audience: purtroppo, fino a quando non si disputeranno le Olimpiadi in Eritrea, non sentiremo mai parlare di tutto questo (un po’ come la repressione cinese e Pechino 2008).
Si è visto che i rapporti Afewerki/Italia non sembrano buoni. Eppure non solo il nostro Paese non condanna ma addirittura offre importante amicizia ad Isasias Afewerki…ma di questo discuterò nel prossimo post

1 commenti:

Anonimo ha detto...

isaias non e' un dittattore.
e' un uomo che e' andato in guerra giovane,per la sua patria.
nel mio paese non perseguitiamo chi non e' cristiano.
tu parli dell'onu ma l'onu non ci ha aiutato quando ne avevamo bisogno.non e' come tu pensi lui e' molto intelligente ,non pensa al denaro ,ma al suo paese.
ok,ora ti chiedo di non parlare male del MIO PRESIDENTE........
io ho 12 anni e quello che io dico e' la verita',se mi vuoi credere bene ,se no va be'.......

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