ROSARNO. Il recente episodio di cronaca “nera” è stato occasione per discuter di tutto: immigrazione, razzismo, diritti umani… Ma di una cosa non si è parlato o comunque se ne è parlato poco, quasi a voce sommessa: la ‘ndrangheda. Ed essendo la ‘ndrangheda introversa e timida– odia far parlare di sé - io decido di urlare ”’NDRANGHEDA” con un paio di riflessioni personali.
Rosarno è una cittadina senza sindaco (ex-giunta sciolta per infiltrazioni mafiose) e senza commissariato di polizia. Non mi pare azzardato dare ragione al comitato locale dei cittadini quando sostiene “Qui lo Stato non c’è”.
Siamo in una regione, la Calabria, dove il sodalizio mafia – parte del potere imprenditoriale –parte del potere politico – parte del potere giudiziario ha raggiunto un’ottimo e indisturbato stato di “concordia”. Onesti imprenditori, onesti politici e onesti magistrati provano a disturbare, a dare qualche scossone, ma l’equilibrio appare solido.
Chi potrebbe dare delle spinte determinanti è l’opinione pubblica…ed è per questo motivo che piace il silenzio o, al massimo il sussurrare
Dunque volevo porre il primo spunto per una riflessione, fino ad ora ignorato dall'informazione commerciale: quanto ha contribuito la ‘NDRANGHEDA a ciò che sta accadendo in questi giorni?
Mia modesta opinione: l’immigrazione clandestina è un affare che rimpingua la cassa mafiosa. Si tende quasi a pensare a pescherecci, dove per ammiraglio e ciurma si ha gente che ha voglia di arrotondare, carichi di clandestini, che vanno dall’Africa all’Italia. Poi i clandestini, o che vada bene o che vengano beccati, raggiungono comunque lo Stivale e quindi iniziano a cercare lavoro.
In realtà, le fantastiche crociere sul Mediterraneo sono organizzate dalla mafia, che incassa l’alto prezzo del biglietto. Dunque, la mafia, gira i clandestini a queste sottospecie di industrie, che a loro volta guadagnano: costano poco (20-25 euro al giorno, vale a dire la metà di un italiano); lavorano in nero; fanno lo sporco lavoro che oggi nessuno vuole più fare.
Ma con gli affari della mafia non si interferisce. L'informazione commerciale si è forse mai occupata di trasporta questi clandestini? Si parla della guardia costiera che intercetta le imbarcazioni, ma mai dei loro? Si parla del lavoro in nero ma mai di chi sfrutta il lavoro in nero. Purtroppo l’informazione commerciale preferisce concentrarsi sul clandestino in sé. Sul resto silenzio e sussurri
Alla fine è un po come la prostituzione, altro affare mafioso. L’informazione commerciale si occupa di prostitute e clienti, ma sui papponi rigorosamente silenzio e sussurri
L’informazione commerciale non ne parla, ma Rosarno si: “qui c'è poco da ragionare: ci dovete liberare dalla 'Ndrangheta”, dice un cittadino al prefetto
L’altro spunto interessante, di cui non si parla o si sussurra, ve lo espongo direttamente con le parole di due cittadini calabresi, i commenti non servono:
Domenico Bagnato, commisaro mandato da prefetto per sostituire la giunta sciolta: “Appare strano che due immigrati siano stati feriti in concomitanza con la riunione per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Peppino Lavorato, storico sindaco antimafia “La Calabria e la 'Ndrangheta erano in prima pagina, ora, dopo gli spari di quei due picciotti, la rivolta dei neri ha conquistato i grandi titoli. Forse i boss puntavano a questo”.
Come detto si tratta di spunti, il cui scopo non è trovare accoliti né fare politica, ma indurre a riflettere e discutere, per rompere silenzi e sussurri. Anche sostenere “E’ una fesseria, la ‘ndrangheda non c’entra con questo” è assolutamente necessario, perché aiuta a sollevare rumore in un campo dove, ripeto ancora una volta, si desidera il silenzio e il sussurrare
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domenica 10 gennaio 2010
Pubblicato da FB alle 1/10/2010 01:10:00 AM
Etichette: Attualità
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1 commenti:
niente divorzio tra noi..continua a urlare..
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