INFLUENZA A: la pessima informazione italiana

giovedì 14 gennaio 2010

L'ultimo post sulla trilogia "Influenza A" è dedicato al modo stravagante con cui la nostra (dis)informazione commerciale ha gestito il caso, raccontando immmani palle
Per comprende depistaggio bastano poche nozioni di infettivologia:
- In base a caratteristiche strutturali esistono 3 tipi di virus influenzale: A (più comune), B (epidemia ogni 2-3 anni), C (raro).
- Il virus ha 2 proteine esterne, dette H (15 tipi) e N (9 tipi). In base al tipo di H e N si ha un diverso virus (ad esempio A-H1N1)
- H e N consentono riconoscimento ed eliminazione del virus da parte del sistema immunitario tramite gli anticorpi. Questi persistono e consentono la rapida eliminazione dello stesso virus qualora si ripresentasse.
Tuttavia, circa ogni hanno, i geni delle proteine mutano lievemente, cosicchè il tipo di proteina sarà sempre lo stesso (se H1 era, H1 rimane) ma la proteina sarà di poco diversa; il riconscimento degli anticorpi non sarà ottimale è si ha l'infezione. Ciò spiega le epidemie annuali
Purtroppo, a volte le mutazioni genetiche sono così importanti da comportare un cambiamento del tipo di proteina (ad esempio da H1N1 ad H5N1) e quindi di virus: gli anticorpi non sono totalmente in grado di riconoscere il virus e si avrà un alto tasso di infezione che, se associato a efficace trasmissione uomo-uomo ed alta virulenza, può causareuna pandemia influenza
- Il problema di quest'anno è che il virus A H1N1 suino ha compiuto il salto di specie: è diventato in grado di infettare anche l'uomo. Inizialmente, tra gli scienziati, l'allarme era giustificato perchè il salto di specie fu alla base delle ultime disastrose pandemie (come la Spagnola). Tuttavia il virus si è dimostrato poco virulento, addirittura meno del solito.
- La diagnosi di influenza è clinica, basata sui sintomi (febbre, tosse, malessere, mal di testa...). Con esami di laboratorio su sangue o escreato si può riconoscere virus influenzale (quando non si riesce a far diagnosi) e distinguere il tipo (ad esempio H1N1 o H3N2), ma . La distinzione tra sottotipi (ad esempio H1N1 umano e suino) è praticata solo in centri specializzati e praticamente solo per scopi di ricerca epidemiologica
DEPISTAGGIO 1: NUOVA INFLUENZA, INFLUENZA A
L'influnza A tipo H1N1 è la comune influenza, che conosciamo da circa 30 anni, perciò non è affatto nuova.
Sarebbe stato corretto dire "nuova influenza A H1N1 suina". Il problema è che la distinzione fra virus umano e suino non è mai eseguita in ospedale. Perciò, non potendo dire altro che Influenza A, ci hanno bombardato in modo da spacciarci il termine "influenza A" per il nuovo virus suino

DEPISTAGGIO 2: I MORTI PER INFLUENZA A
Non essendo abituati a notifiche televisive sulle vittime quotidiane dell'influenza, quest'anno sembra davvero una strage: la morte era quasi all'ordine del giorno.
Eppure i morti quest'anno sono stati di meno. Infatti ogni anno l'influenza fa circa 1000 vittime: se ci fosse stato l'aggiornamento televisivo anche in passato, i TG ci avrebbero raccontato 6 decessi al giorno

DEPISTAGGIO 3: PRIMA VITTIMA SENZA ALTRE PATOLOGIE
Da sempre i decessi per influenza hanno quasi sempre riguardato bambini piccoli o anziani con pluripatologie. Parlare di numerose vittime non appartenenti a queste 2 categorie sarebbe stata una notizia.
Peccato che il giorno dopo la notizia, arrivava sempre la smentita. Poi, stufi di mentire, non è che hanno deciso di informarsi meglio prima di annunciare "prima vittima precedentemente sana"....ma ha scelto di smettere di smentire. E così, quasi ogni giorno, si aveva la prima vittima precedentemente sana

MA PERCHE'?

Penso che vi siano almeno 2 buoni motivi per i quali la nostra (dis)informazione si è comportata in questo modo:
1) Lo stato vuole evitare la figuraccia, giustificando la spesa, e recuperare i soldi buttati
2) Audience: una notizia è tale se fa audience. E cosa fa più notizia di un nuovo e letale virus che si sta distribuendo a macchia d'olio in tutto il mondo minacciando una pandemia?

VOGLIOANDARMENE

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