Feltri su Craxi

domenica 24 gennaio 2010

Il decennale della morte in latitanza di Bettino Craxi è stato per alcuni (a dire il vero pochi) un assist per il recupero della sua figura umana e politica e, di conseguenza, per screditare la magistratura.
Tra questi alcuni (a dire il vero pochi) ecco Vittorio Feltri che, su Panorama (8/1/10) scrive di Craxi: un grande uomo politico” , “E Craxi, come tutti gli altri papaveri, si adeguò” “Ciò avvenne con la collaborazione solerte del potere giudiziario che, colpendo Craxi, fu osannato dai suoi avversari e da gran parte dell’opinione pubblica ammaestrata dai media”,“Il solo che, pur a conoscenza delle grassazioni, non aveva mai grassato per sé, Craxi, fu impalato” “il merito di essere stato il più intelligente politico della sua epoca e di non avere intascato una lira del bottino

Vi sembrerà incredibile, ma guardate cosa scriveva Vittorio Feltri, in piena Tangentopoli, su "L'Indipendente", giornale di cui era editore:

"Caro Di Pietro, è meglio che si riguardi. Le faranno la guerra con disonestà, che è la loro arma migliore... Già hanno detto che lei è manovrato di Tizio, Caio e Sempronio... che lei fa il gioco oscuro di oscuri golpisti... che lei è un esaltato e agisce non per spirito di giustizia, ma per farsi bello con le folle... Ora diranno che lei in fondo non è uno stinco di santo e troveranno qualche calunniatore disposto a buttare lì qualche pettegolezzo velenoso... Se riescono a smontare lei, smontano anche l'inchiesta. La sua fortuna è di essere bravo e libero: cioè invidiato".
(L'INDIPENDENTE, 15 giugno 1992).

"Che i giudici mirassero non a moralizzare bensì a condizionare la politica è una menzogna. Onorevole Craxi, cosa vuole che importi a Di Pietro delle finalità politiche. I giudici lavorano tranquilli, in assoluta serenità: sanno che i cittadini sono dalla loro parte. Come dalla loro parte siamo stati noi, sempre"
(L'INDIPENDENTE, 16 dicembre 1992).

"Delegittimando i pentiti, gli imputati dei processi di mafia si assicurano l'impunibilità... Svalutare la deposizione di chi ha commesso un reato e si è ravveduto significa smantellare interi castelli accusatori. Ecco perché i socialisti sono tra quelli che urlano con maggior vigore contro i pentiti... Nelle deposizioni dei pentiti (che non vanno scambiati per oracoli, ma neppure respinti a priori, e sottoposti a meticolose verifiche) vi saranno forzature e falsità, ma non solo quelle. E' impossibile che tutto il castello accusatorio su Andreotti sia parto della fantasia (malata o remunerata) dei picciotti passati dalla piovra alla Giustizia"
(L'INDIPENDENTE, 4 dicembre 1992 e 21 aprile 1993)

"Hanno vinto i ladri"... Allegria!"....Un Parlamento impresentabile, pieno di concussori, corrotti, manutengoli, ha assolto Craxi e condannato Di Pietro "Allegria! siamo in un Paese, peggio che sudamericano, a questo punto"
(L'INDIPENDENTE 30 Aprile 1993)

Mai provvedimento giudiziario fu più popolare, più atteso, quasi liberatorio di questo firmato contro Craxi"

Ammesso e non concesso che un magistrato abbia sbagliato, ecceduto, ciò non deve autorizzare i ladri e i tifosi dei ladri... gli avvoltoi del garantismo... a gettare anche la più piccola ombra sulla lodevole e mai sufficientemente applaudita attività dei Borrelli e dei Di Pietro



Non c’è bisogno di commentare; le conlusioni si traggono da sole.

Certo è che quando uno così è il direttore di un giornale, ci si spiega perché l’informazione commerciale italiana va a rotoli

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo

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