Gaspare Spatuzza è/era un membro di Cosa Nostra, in particolare uno dei killer della famiglia di Brancaccio, i Graviano. Spatuzza era agli ordini di Giuseppe Graviano, il boss che si occupò dell’organizzazione delle stragi a Roma, Milano e Firenze (vedi foto: via dei Georgofili, 200 CHILI DI TRITOLO, 5 morti tra cui una neonata e una bambina di 8 anni, 48 feriti.
Spatuzza, pentito, confessa alcune parole riferitegli in 2 occasioni da Giuseppe, il suo capo, e in 1 occasione da Filippo Graviano, fratello di Giuseppe, anch'egli boss:
Incontro con Giuseppe Graviano, allora latitante, nel 93:
“...spiegò a me e Cosimo Lo Nigro che dovevamo uccidere un bel po’ di carabinieri nel territorio romano. Io gli dissi che ci stavamo portando un bel po’ di morti che non ci appartenevano. Che a Firenze avevamo anche ucciso una bambina. Lui mi rispose che era meglio che ce li portassimo, così chi si doveva muovere si sarebbe dato una smossa. Mi disse che questi morti avrebbero portato dei benefici, specie ai carcerati”.
Incontro con Giuseppe Graviano, allora latinante, nel Gennaio 94:
“Giuseppe aveva un atteggiamento gioioso, come chi ha vinto all'enalotto o ha avuto un figlio. Ci siamo seduti e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi..., Gravianomi disse che era quello del Canale 5, aggiungendo che di mezzo c'è un nostro compaesano, Dell'Utri. Grazie alla serietà di queste persone ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani”.
Incontro con Filippo Graviano, carcere di Tolmezzo, 2004:
"Dobbiamo fare sapere a Giuseppe che se non arriva niente da dove deve arrivare sarà il caso di cominciare a parlare con i magistrati”
"Dobbiamo fare sapere a Giuseppe che se non arriva niente da dove deve arrivare sarà il caso di cominciare a parlare con i magistrati”
11/12/09 Filippo e Giuseppe Graviano, detenuti in 41-bis, sono chiamati in tribunale a confermare le confessioni di Spatuzza:
Filippo Graviano: nega di aver parlato di tali argomenti con Spatuzza
Giuseppe Graviano: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché non sto bene a causa del 41-bis, ma sarà mio dovere quando il mio stato di salute lo permetterà di informare l'Illustrissima Corte d'Appello per rispondere a tutte le domande che mi verranno poste"
Le parole di Giuseppe, il Graviano di cui interessa la testimonianza, sono importanti per 3 motivi: 1) Non nega le parole rivolte a Spatuzza, quando avrebbe potuto liquidare tutto in 2 parole “Tutte minchiate”
2) Indirettamente, avvalora le presunte parole riferite dal fratello Filippo, poi smentite dallo stesso
3) Sembra portare avanti una trattativa e ciò è di fondamentale importanza, in quanto uno dei tema focali del processo è la trattativa stato-mafia
I problemi sono 3:
1) I telegiornali italiani hanno fatto capire che i Graviano hanno smentito, screditando Spatuzza. Assolutamente falso
2) I telegiornai italiani non hanno considerato l'eventualità di una trattativa
3) Regalo di Natale 2009 a Giuseppe Graviano (condannato per strage) da parte della Corte di Assise di Palermo: revocato l’isolamento diurno. La richiesta era stata inoltrata a settembre (perché Graviano aveva già scontato la pena massima di isolamento per 3 anni, nonostante a quella condanna si fossero aggiunti poi altri ergastoli), ma la coincidenza temporale è strana vero?
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